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School Reception: Monday-Friday, 8am-4pm
Phone: (03) 8099 6000
Email:info@sfcc.vic.edu.au
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Four students visiting from our sister school in Italy are settling into life at SFCC and enjoyed an Italian Week excursion with Year 9-12 students last week.
Viviana, Sophia, Ginevra and Rosa share their experiences below.
We arrived at St Francis Catholic College on 17 July, after two days of travel and eight hours of jet lag.
We were immediately welcomed by our host families and began our school experience the next day, noticing substantial differences right away.
In the first few days, the lessons seemed endless since we were used to going home at 1pm, but we got used to it over time.
The cultural shock also included the requirement to wear uniforms, a rule not very common in Italian schools, and having to change classrooms based on the subject (chosen by the student).
Additionally, here the school provides a laptop for every student to facilitate their work and simplify the communication of assignments.
In Italy, we also rely on an electronic register, but we are not allowed to use any electronic devices during lessons (with rare exceptions).
Another peculiar custom we don't have in Italy is the Debutante Ball, a very elegant event that two of us had the chance to attend.
During the last three weeks, the school organised two excursions: one for the four of us to the Italian Museum of Immigration in Carlton, and another to the Veneto Club in Bulleen with the students from Italian classes.
At the Italian Museum, we heard a testimony from the director, who was one of the Italian immigrants and observed everyday objects that Italians brought with them to Australia.
At the Veneto Club, we played soccer and bocce (sports common in Italy) and helped prepare our lunch of gnocchi with sauce. Through this experience, in particular, we bonded a lot with the students in the Italian classes.
Our visiting students also shared their thoughts on their visit in Italian
Siamo arrivate al St Francis Catholic College il 17 luglio, dopo due giorni di viaggio e 8 ore di jet lag. Siamo state accolte sin da subito dalle nostre famiglie ospitanti e abbiamo iniziato la nostra esperienza scolastica il giorno dopo, notando immediatamente delle differenze sostanziali.
I primi giorni le giornate sembravano non finire mai essendo abituate a tornare a casa all’una, ma continuando ci si abitua. È stato uno shock culturale anche l’obbligo di indossare l’uniforme, regola non molto comune nelle scuole italiane, e dover cambiare classe in base alla materia (scelta dallo studente).
Inoltre qua la scuola fornisce un laptop ad ogni studente per facilitare loro il lavoro e semplificare la comunicazione dei compiti, anche in Italia si fa affidamento a un registro elettronico tuttavia non siamo autorizzati ad usare nessuno strumento elettronico durante le lezioni (escluse le rare eccezioni).
Un’altra usanza particolare che in Italia non abbiamo è “il ballo delle debuttanti”, un evento molto elegante a cui due di noi hanno potuto partecipare. Durante le ultime tre settimane la scuola ha organizzato due escursioni, una per noi quattro exchange students al museo italiano dell’immigrazione di Carlton e l’altra al Veneto club di Buleen insieme agli studenti delle lezioni di italiano.
Al museo italiano abbiamo sentito la testimonianza del direttore in quanto uno degli immigrati italiani e osservato oggetti di vita quotidiana che gli italiani hanno portato con sé in Australia.
Al Veneto club abbiamo giocato a calcio e a bocce (sport comuni in Italia) e abbiamo aiutato a preparare il nostro pranzo a base di gnocchi al sugo, grazie a questa esperienza in particolare abbiamo legato molto con ragazzi che frequentano le lezioni di italiano.